Le busiate nascono a Trapani e si chiamano così perché venivano fatte a mano, usando come forma i “busi”, cioè i ferri da calza, quelli un po’ grossi.
Intorno a un tavolo la pasta - una fettuccia spessa fatta solo con acqua e farina - veniva tagliata a strisce regolari e arrotolata sul ferro con la mano piatta passata con sicurezza sulla spianatoia, una chiacchiera dopo l’altra.
Le busiate sanno di racconti e storie, di focolare e legno. La spirale sembra fatta apposta per raccogliere il condimento e tenerlo al caldo. Sono trafilate con materiali all'avanguardia, per mantenerle lisce all’interno.
Il confezionamento in atmosfera modificata protettiva e la sterilizzazione ci permettono di non usare conservanti mantenendo una quantità di proteine superiore alla media e una conservazione lunga.
La ricetta? Pesto trapanese, ovviamente! Con un trito di mandorle sopra e due foglie di basilico. Una bontà!